INTERVISTA A PAOLO FONTANA, PRESIDENTE DI WBA ONLUS

INTRODUZIONE

TIME-hive nasce come progetto educativo che si definisce: "per l'esplorazione e tutela della biodiversità". Un confronto con esperti di settore esterni all’organizzazione del Taller delle terre può aiutarci a valutare l’impatto del progetto e a meglio comprendere la direzione che abbiamo intrapreso.

Con il supporto di WBA Onlus tra il 2022 ed il 2024 sono stati installati 24 rifugi Domus Mellifera per api mellifere che vivono allo stato selvatico tra Piemonte, Lombardia, Veneto e Friuli; di questi due sono stati abbattuti da una tempesta di vento, due sono stati colonizzati. L'obiettivo è valutare se e come le colonie di api che vivono allo stato selvatico riescano a sopravvivere alle minacce che colpiscono questa nicchia, senza l'assistenza continua da parte dell'uomo, trovando naturalmente e spontaneamente risposte a sfide come varroa e cambiamento climatico.

 
 
 

INTERVISTA A PAOLO FONTANA,
presidente di World Biodiversity Association onlus

1.PRESENTATI, CHI SEI E DI COSA TI OCCUPI ALL’INTERNO DI WBA ONLUS.

Sono Paolo Fontana, presidente di World Biodiversity Association onlus. Sono un entomologo, apidologo, naturalista ed apicoltore e lavoro come ricercatore presso la Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige (Trento).

2. CHI É L’ENTOMOLOGO E COSA FA?

L’entomologo studia gli insetti. È un naturalista e uno zoologo, ma che restringe il campo delle sue indagini agli insetti. Gli insetti si possono studiare da tanti punti di vista: classificazione delle specie, evoluzione, comportamento, ecologia, fisiologia, etc.

3. COS'È PER TE LA BIODIVERSITÀ?
AL DI LÀ DELLA DEFINIZIONE CLASSICA, RISPETTO ALLA TUA ESPERIENZA PERSONALE E PROFESSIONALE, SE DOVESSI TRADURRE IN UN'IMMAGINE IL CONCETTO DI BIODIVERSITÀ, OGGI, QUALE TI VERREBBE IN MENTE?

La biodiversità, per me, è sia il motore che il prodotto dell’evoluzione. Se gli organismi si moltiplicassero riproducendosi in copie perfette, non ci sarebbe evoluzione e quindi la vita scomparirebbe dal nostro pianeta. La diversità, lo sbaglio nella riproduzione del DNA, è la cosa giusta per gli organismi viventi. Senza diversità non c’è vita. La biodiversità è come un mosaico verticale, in cui ogni tessera ha un suo colore ed un suo posto, e contribuisce all’immagine globale, ma in cui ogni tessera ne regge un’altra sopra di se, che a sua volta ne regge altre. La perdita di alcune tessere non rende solo l’immagine meno precisa ma, ad un certo punto, può provocare il crollo di tutto l’insieme.

4. COME STA LA BIODIVERSITÀ? 
IN RIFERIMENTO ALLE TUE CONOSCENZE ED ESPERIENZE, È POSSIBILE GENERALIZZARE E SINTETIZZARE IL SUO STATO DI SALUTE ATTUALE A LIVELLO GLOBALE? QUALE PENSI SIA LA PRINCIPALE CRITICITÀ?

Male, malissimo. Stiamo distruggendo interi ambienti naturali e abbiamo ridotto i campi coltivati, che per millenni sono stati ricchi di vita, in deserti. La distruzione delle foreste, l’abbandono dei prati, la cementificazione e l’inquinamento industriale e da pesticidi stanno facendo strage. Abbiamo deciso di imprigionare la natura in parchi e riserve ma anche li non riusciamo a rinunciare alla nostra capacità distruttiva. Dopo decenni e decenni di campagne per l’ambiente siamo sempre all’anno zero, perché basta che ci dicano che è a rischio il nostro benessere perché ci dimentichiamo delle api, dei fiori, degli uccelli... La principale criticità per la tutela della biodiversità è l’ignoranza. L’uomo moderno non ha più esperienza della natura, non se ne sente parte ma, al massimo, spettatore, come davanti a un documentario.

5. A COSA SERVE LA BIODIVERSITÀ E PERCHÉ DOVREBBE INTERESSARE ALL’ESSERE UMANO NELLA VITA DI TUTTI I GIORNI?

Perché ne siamo parte. La vita sul nostro pianeta è come un corpo le cui parti non possono che vivere assieme. Oggi noi siamo così lontani dalla natura che stiamo distruggendo quello che ci tiene in vita. Le foreste e i mari ci danno l’ossigeno, il cibo, materiali, etc... tutte risorse che stiamo distruggendo ciecamente.

6. SE LA BIODIVERSITÀ È UTILE PER LA VITA DELL'ESSERE UMANO SULLA TERRA, SECONDO TE PERCHÉ LA STIAMO UCCIDENDO?

Per l’ignoranza di molti da un lato e per la cupidigia di pochi dall’altra. Questi pochi coltivano l’ignoranza dei molti e li schiavizzano con falsi bisogni.

7. COSA STAI FACENDO TU PER LA BIODIVERSITÀ? IL TUO LAVORO TI PERMETTE DI AVERE UN IMPATTO TANGIBILE SULLA BIODIVERSITÀ E SUL SUO STATO DI SALUTE?

Come entomologo sono impegnato a scoprire la biodiversità. Noi conosciamo solo una piccola parte della complessità della vita sulla terra e dare un nome, identificare un nuovo tassello della biodiversità è alla base di una sua tutela. Come presidente di World Biodiversity Association ma anche come ricercatore sono impegnato nel divulgare i concetti della sostenibilità e dell’importanza della biodiversità. WBA è nata proprio per scoprire e tutelare la biodiversità e in questi 20 anni (quest’anno celebriamo il ventennale), abbiamo sempre lavorato per questo scopo.

8. OGGI, IN ITALIA, HA SENSO DEDICARE ATTENZIONE ALLE MELLIFERE SELVATICHE?
TIME-hive PORTA L'ATTENZIONE SULL'ESPLORAZIONE E TUTELA DELLE API MELLIFERE SELVATICHE. ESSENDO PRESENTI IN ITALIA COSÌ TANTE COLONIE DI API MELLIFERE GESTITE DA APICOLTORI, HA SENSO DEDICARE ATTENZIONE ALLE MELLIFERE SELVATICHE O BISOGNEREBBE CONCENTRARSI PREVALENTEMENTE SU ALTRI INSETTI IMPOLLINATORI SELVATICI?

Ha certamente un senso. Paradossalmente queste colonie selvagge di ape mellifera sono le uniche per cui non ci sia dubbio alcuno che debbano essere tutelate e protette. Sono parte della natura. L’ape mellifera è autoctona in Italia, Europa Africa e Medio Oriente, e come impollinatore, assieme alle altre api (oltre 1000 specie in Italia) e impollinatori come coleotteri, mosche e farfalle, garantisce la conservazione della flora e quindi la vita dei nostri ecosistemi. Semmai sono le colonie gestite dall’uomo che devono essere messe sotto la lente di ingrandimento. Certo è chiaro che parlando di tutela di Api e impollinatori ridurre l’attenzione alle sole api mellifere sarebbe sbagliato ed è ancor più sbagliato dare attenzione solo all’apicoltura.

9. PARLANDO DI SOLUZIONI IN GRADO DI RIGENERARE GLI ECOSISTEMI E LA BIODIVERSITÀ, OLTRE A DOMUS MELLIFERA, CONOSCI PROGETTI E/O SOLUZIONI EFFICACI IN TEMA DI INSETTI IMPOLLINATORI SELVATICI?

Gli impollinatori e soprattutto le api, gli Apoidei tutti, hanno bisogno di una risorsa fondamentale che solo i fiori possono dare loro e cioè il polline. Pensare di favorire le api senza migliorare lo stato degli ambienti e della flora che li compongono non avrebbe senso. Si tutelano le api, in primo luogo, facendo in modo che la flora su cui si basa la loro esistenza sia abbondante. Poi servono ambienti utili per la nidificazione e serve che nell’ambiente non vengano immessi veleni, etc. Per l’ape mellifera e le altre api allevate (bombi, osmie etc.) è poi necessario che l’uomo non provochi un inquinamento genetico. L’apicoltura sta provocando in molte regioni del nostro pianeta un grave inquinamento genetico, e lo stesso dicasi per chi alleva bombi e altre api per l’impollinazione in agricoltura. Ma è assurdo poi che ci sia chi vende api solitarie, come fossero giocattoli, spacciando questa operazione come utile per le api e la biodiversità. In realtà svolgono una azione diseducativa, perché la biodiversità non si vende, si difende! Ma anche perché trasferiscono una specie, con il proprio patrimonio genetico, da un luogo all’altro, e questo è assolutamente sbagliato.

10. A CHI DARE FIDUCIA OGGI?
ENTOMOLOGI, NATURALISTI, DIVULGATORI SCIENTIFICI, IMPRENDITORI AMBIENTALI … QUALI SONO LE FIGURE PROFESSIONALI ESPERTE DA CONOSCERE E PRENDERE IN CONSIDERAZIONE PER ESPLORARE L’ARGOMENTO BIODIVERSITÀ?

Oggi tutti sono esperti di qualcosa. Basta andare su un social qualsiasi e ci si imbatte in esperti di cucina, medicina, scienze naturali, apicoltura, etc. Come fare a capire a chi dare retta? In campo scientifico è abbastanza semplice, basta vedere la loro produzione scientifica. Ci sono siti internet come Google Scholar (https://scholar.google.com/), Scopus (https://www.scopus.com/home.uri) oppure Researchgate (https://www.researchgate.net/), solo per fare alcuni esempi, dove possiamo vedere se chi si propone come scienziato lo è davvero. Uno studioso non è un appassionato, che legge, studia e conosce. Lo studioso è tale se si confronta con la comunità scientifica, se pubblica le sue ricerche in riviste accreditate, in cui ogni lavoro viene messo al vaglio da altri esperti. Anche per quanto poi riguarda il greenwashing o, nel caso specifico, del beewashing, capire di chi fidarsi non è semplice. Bisogna vedere ad esempio se queste realtà hanno un comitato scientifico o a chi si affidano, e verificare la loro credibilità scientifica ed etica. Certamente chi ci promette che comprando qualcosa stiamo salvando la natura, o qualcosa di simile, non è molto credibile. Ci sono aziende che devolvono una parte dei loro introiti in progetti sulla tutela della biodiversità, oppure che investono in prodotti che possono anche contribuire a educare su questi temi. Bisogna essere sempre attenti e critici, ma non è difficile avere una risposta chiara, basta volerlo...

Giacomo Losio